Lacrimosa di Wolfgang Amadeus Mozart: Un Canto Crepuscolare Di Disperazione E Sussurri Celesti
La “Lacrimosa,” uno dei brani più riconoscibili e toccanti della Requiem di Mozart, è un lamento profano che sussurra dolcemente di disperazione e ascende in un coro angelico di speranza. Composta nell’ultimo periodo della vita del genio austriaco, questa sezione del Requiem cattura l’essenza stessa dell’esistenza umana: la fragilità della vita, l’ineluttabilità della morte e il desiderio di pace eterna.
La storia dietro la “Lacrimosa” è tanto affascinante quanto tragica. Mozart, all’apice della sua carriera musicale, fu colpito da una misteriosa malattia che lo portò lentamente verso la morte. Mentre la sua salute declinava, ricevette un incarico per comporre un Requiem, una messa per i defunti, da parte di un misterioso mecenate.
Mozart si dedicò al lavoro con passione e fervore, ma la sua condizione fisica peggiorava rapidamente. Il Requiem rimase incompleto alla sua morte, il 5 dicembre 1791. Il suo amico e collega Franz Xaver Süssmayr completò l’opera basandosi sui bozzetti lasciati da Mozart.
La “Lacrimosa” è la quinta parte del Requiem, un movimento lento e commovente che esprime il dolore per la perdita di un caro. Il testo latino, tratto dalla Sequenza della Messa dei Defunti, descrive il giorno del giudizio finale: “Lacrimosa dies illa Qua resurget ex favilla Judicatus ater,” ovvero: “Quello sarà un giorno lacrimoso, quando risorgerà dal cenere per essere giudicato.”
Musicalmente, la “Lacrimosa” è caratterizzata da una melodia semplice ma profondamente toccante. La voce soprano inizia con un canto solitario e malinconico, accompagnata dalle viole che suonano un tema dolente. Il coro entra gradualmente, creando un effetto di crescente intensità emotiva.
Il brano passa attraverso diverse fasi: inizialmente lento e cupo, poi crescendo in forza ed energia, prima di tornare a un silenzio contemplativo. La scrittura orchestrale è raffinata e precisa, con un uso sapiente delle dinamiche e degli accordi.
Analizzando la Struttura della “Lacrimosa”
La “Lacrimosa” segue una struttura ABAB:
- Sezione A: Un canto solenne e melodico per soprano, accompagnato da violini e violoncelli che suonano un tema dolce e malinconico.
- Sezione B: L’ingresso del coro con voci basse che accentuano il senso di pesantezza e disperazione.
Sezione | Testo Latino | Traduzione | Descrizione musicale |
---|---|---|---|
A | Lacrimosa dies illa Qua resurget ex favilla Judicatus ater | Quel giorno lacrimoso quando risorgerà dal cenere per essere giudicato nero | Soprano con melodia semplice e malinconica, accompagnato da viole |
B | Hostia lacrymosus sum | Sono un sacrificio lamentoso | Coro entra in crescendo con voci basse che intensificano la disperazione |
- Sezione A: Ritorno della melodia iniziale del soprano, ora più intensa e carica di pathos.
L’Eredità della “Lacrimosa”
La “Lacrimosa” è diventata uno dei brani più famosi e amati di Mozart, eseguita e ascoltata in tutto il mondo. La sua bellezza malinconica e la profondità emotiva hanno ispirato generazioni di musicisti e appassionati di musica classica.
È stata utilizzata in numerose colonne sonore cinematografiche, opere teatrali e performance televisive, contribuendo a diffondere la sua bellezza oltre i confini della sala da concerto.
La “Lacrimosa” rappresenta non solo un capolavoro musicale, ma anche una testimonianza potente della fragilità umana e della ricerca di speranza e pace eterna. In ogni nota, in ogni parola del testo latino, si percepisce la profonda umanità di Mozart e il suo desiderio di lasciare al mondo un’eredità di bellezza e consolazione.
La prossima volta che ascoltate la “Lacrimosa,” lasciatevi avvolgere dalla sua magia: chiudete gli occhi, immaginate le immagini evocate dal testo latino e sentite la musica penetrare nel vostro cuore.